La Cina lotta con la debole ripresa economica post-COVID mentre le vendite e la fiducia diminuiscono
Yizhuan Automobile Co., con sede nella provincia di Hubei, la regione in cui sono stati rilevati i primi casi di COVID-19, sta registrando una lenta crescita delle vendite. Nonostante una ripresa iniziale dopo l'allentamento dei controlli antivirus.
Le vendite dell'azienda mostrano solo modesti incrementi a una cifra rispetto ai livelli depressi dell'anno precedente ripresa economica post-COVID. Ricostruire gli affari persi durante la pandemia rimane una lotta per molte aziende in Cina.
Dopo un inizio promettente nel primo trimestre, la produzione industriale e la spesa al consumo in Cina si stanno indebolendo. Sollevare preoccupazioni circa la ripresa economica del paese.
Un sondaggio ufficiale di aprile ha rivelato un tasso di disoccupazione record tra i giovani lavoratori urbani. Con un disoccupato su cinque.
Sebbene la crescita economica sia accelerata al 4.5% nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente, gli esperti suggeriscono che il picco della ripresa potrebbe essere già passato.
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La crescita economica cinese mostra segni di stallo dopo la ripresa economica post-COVID
Per raggiungere l'obiettivo del Partito Comunista di raggiungere una crescita economica “intorno al 5%” per l'anno, la Cina dovrebbe vedere un'ulteriore accelerazione.
Tuttavia, secondo gli economisti, lo slancio attuale sembra meno promettente. Un rimbalzo della domanda interna, sostenuto dalle iniziative governative, è fondamentale per ripristinare la fiducia di imprese e consumatori.
Nonostante la revoca delle restrizioni e le speranze di un boom dei consumi, le vendite al dettaglio in Cina rimangono poco brillanti.
Gli acquirenti sono cauti riguardo alle prospettive economiche e alle potenziali perdite di posti di lavoro, portando alla riluttanza a fare acquisti significativi dopo ripresa economica post-COVID.
Le vendite al dettaglio ad aprile sono cresciute del 18.4% rispetto all'anno precedente, al di sotto delle previsioni del settore privato che prevedevano una crescita fino al 35%.
Anche la produzione industriale è diminuita dello 0.5% rispetto a marzo e la produzione si è ulteriormente contratta a maggio, con un calo dei nuovi ordini e degli ordini all'esportazione.
Il calo della domanda globale dei consumatori, esacerbato dagli aumenti dei tassi di interesse nelle principali economie, ha avuto un impatto sulle esportazioni cinesi.
A maggio le esportazioni sono diminuite del 7.5% rispetto all'anno precedente, con le esportazioni verso gli Stati Uniti in calo del 18.2%.
Le case automobilistiche e i produttori cinesi stanno cercando di compensare la debole domanda interna espandendo la loro presenza nei mercati esteri. Sono in corso sforzi per rilanciare gli ordini e garantire le vendite all'estero, ma le sfide persistono.
Preoccupazioni per il ripresa economica post-COVID e gli sviluppi internazionali hanno portato all'esitazione tra i consumatori e le imprese in Cina.
Il clima incerto ha influenzato i modelli di spesa, con i clienti che sono diventati più cauti e meno disposti ad assumere impegni finanziari significativi.
Questo approccio prudente è particolarmente evidente nelle decisioni di assunzione, con molti datori di lavoro che mostrano una minore intenzione di investire nelle assunzioni rispetto ai tempi pre-pandemia.