L'ex consulente della campagna Dean Phillips si prende la colpa della controversa acrobazia di Biden Robocall
Una storia politica importante è emersa dal New Hampshire che coinvolge il deputato democratico Dean Phillips del Minnesota. Steve Kramer, un consulente assunto dalla campagna presidenziale del deputato Phillips, ha sorprendentemente ammesso di aver orchestrato l'ormai famigerata chiamata robotica in cui impersonava il presidente Joe Biden. In una dichiarazione ai media, Kramer ha dettagliato il suo ruolo nell'ingannevole trovata politica pochi giorni prima delle elezioni primarie del New Hampshire.
Kramer ha ammesso di aver utilizzato la tecnologia dell'intelligenza artificiale per generare una simulazione audio della voce di Biden, che è stata poi distribuita tramite robocall a oltre 20,000 elettori del New Hampshire. La falsa registrazione esortava le persone a non partecipare alle primarie democratiche. La dichiarazione di Kramer indicava che era in grado di generare la rappresentazione audio dell'intelligenza artificiale e lanciare le chiamate in meno di 30 minuti utilizzando strumenti online facilmente disponibili.
Il rappresentante Dean Phillips prende le distanze
Il rappresentante Dean Phillips e il suo team elettorale hanno dichiarato di non essere a conoscenza in anticipo del coinvolgimento di Kramer nello schema di chiamata robotica di Biden. Mentre Kramer era stato assunto dalla campagna per il lavoro sull'accesso alle urne, il deputato Phillips si è mosso per prendere le distanze dalle azioni del suo ex consulente. L’incidente ha scatenato indagini sia a livello statale che federale riguardo alle implicazioni legali ed etiche della manipolazione degli elettori attraverso imitazioni avanzate di intelligenza artificiale.
Mentre tutti i dettagli continuano ad emergere, la storia che circonda il deputato Dean Phillips e la falsa chiamata robotica di Biden sembra destinata ad avere importanti implicazioni per le norme e i regolamenti sulla comunicazione politica in futuro. Rappresenta un momento di svolta in termini di potenziale danno dell’intelligenza artificiale se utilizzata in modo improprio nell’ambito delle elezioni e dei dibattiti di politica pubblica.