Il destino di Shamima è stato sigillato in una sentenza del tribunale
La saga di Shamima Begum ha preso un'altra svolta, poiché oggi la Corte d'appello ha stabilito all'unanimità che il Ministero degli Interni aveva il diritto di privare la 24enne della cittadinanza britannica per motivi di sicurezza nazionale. Begum ha lottato per tornare nel Regno Unito da quando è stato trovato in un campo profughi siriano nel 2019, quasi quattro anni dopo essere fuggito da Londra all’età di 15 anni per unirsi allo Stato islamico.
Nella loro sentenza, i tre giudici senior hanno respinto tutte le argomentazioni di Begum secondo cui la decisione del Ministero degli Interni era illegale. Lady Justice Carr, a capo della commissione, ha affermato che, sebbene la sentenza contro Begum possa essere considerata “dura”, “non spetta a questa corte essere d’accordo o in disaccordo” e che il loro unico compito era determinare se la privazione dei diritti umani la cittadinanza era legittima, cosa che ritenevano tale.
Quale futuro per Shamima Begum?
Il team legale di Begum ha indicato che probabilmente cercherà di appellarsi contro la sentenza alla Corte Suprema, un processo che potrebbe richiedere fino a un anno. Tuttavia, il netto rigetto delle sue argomentazioni da parte della Corte d'Appello significa che ribaltare la decisione sarebbe una battaglia ardua. Per ora, Begum rimane nel limbo del campo profughi di al-Roj in Siria, tagliata fuori dal suo paese d’origine e dalla famiglia a Londra dopo aver vissuto per anni sotto l’Isis.
La saga di Shamima Begum ha messo in luce le complesse questioni che possono sorgere quando i cittadini si uniscono a gruppi terroristici all’estero. Sebbene la Corte si sia espressa a favore della posizione del governo britannico di dare priorità alla sicurezza nazionale, il destino di Begum solleva anche difficili questioni morali sul dovere di un paese nei confronti dei suoi cittadini, anche quelli accusati di terrorismo. Per la stessa Begum, la sentenza di oggi significa che la sua lunga battaglia legale non è finita, ma il successo è tutt'altro che garantito.